La prima alla Scala

- Cultura e stili di vita

Analisi della comunicazione di stampa e televisione nei giorni 6, 7 e 8 dicembre 2001

Un’analisi lessicale sui titoli dei Telegiornali Rai e Mediaset (fascia prime time) e dei quotidiani “Corriere della sera” e “la Repubblica”
L’analisi del lessico utilizzato per descrivere e narrare la Prima della Scala evidenzia una sostanziale diversità di linguaggio fra il mezzo televisivo e la carta stampata.
L’area lessicale che assume maggior peso è quella riconducibile all’attesa dell’evento e alle aspettative a questo collegate. È la stampa che tende a focalizzare la propria attenzione su tale aspetto e a farne un tema centrale dei propri titoli. All’interno di questo contesto si rilevano tre dimensioni principali:

* l’allestimento del teatro per la Prima, che diventa motivo di evocazione dell’imminente trasloco alla Bicocca. Il linguaggio rimanda all’idea di commiato e di distacco accostati a parole che suggeriscono la novità insita in tale cambiamento logistico. È una dimensione impersonale, che non contempla nessun attore nelle vesti di portavoce o di testimonial e che si contraddistingue per la presenza di numerosi elementi lessicali di connotazione. Particolarmente interessante è qui il reiterato ricorso ad aggettivi legati all’idea di sobrietà e austerità, volti a evidenziare l’avvenuto mutamento nel clima sociale rispetto al passato.
* L’istituzione Scala, il teatro come simbolo di una tradizione artistica tipicamente italiana, la Prima della Scala come simbolo di un appuntamento culturale nazionale. La figura del Maestro Muti assurge a icona di questa istituzionalità, emblema di rigore e di valori artistici che fanno dell’Italia la culla della cultura lirica. Accanto a Muti, il Presidente Ciampi, a simboleggiare l’attenzione delle istituzioni politiche per il patrimonio estetico e culturale incarnato dalla Scala. Emergono in questo contesto elementi lessicali evocativi della tradizione, dell’istituzionalità e della ritualità.
* Il cast della Scala, gli artisti che attraverso la loro performance ne simboleggiano la grandezza e l’unicità. Il Maestro Muti si impone ancora come figura di riferimento, accanto a Placido Domingo e agli altri interpreti dell’Otello di Verdi. Grazie a questi personaggi, la Prima diventa evento straordinario, emblema di valori di bellezza, straordinarietà e arte. L’opera, la sua messa in scena, i profili degli interpreti diventano evocativi di un universo espressivo in cui dominano la passione artistica, la ricerca della perfezione e l’unicità.